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L'Aglianico è una storia di pazienza

L'Aglianico è una storia di pazienza

Mar 31, 2023

Nicola Caporaso

Abbiamo già parlato dell’Aglianico e delle sue proprietà organolettiche, di fatto inquadrandolo come una delle più importanti varietà di uva italiana, coltivata in particolare nelle regioni meridionali del Paese, soprattutto Campania, ma anche Basilicata e Puglia. La storia di questa varietà risale a secoli fa, quando gli antichi Greci, giunti in Italia meridionale intorno al VI secolo a.C., portarono con sé i semi di questa pianta. Da allora l'Aglianico è diventato una delle uve più apprezzate della zona.

Da subito si è potuto valutare come la pianta dell'Aglianico fosse molto robusta, con altezze possibili di 2-3 metri. La grande adattabilità ai vari tipi di terreno, con preferenza per quelli calcarei e argillosi, ha certamente aiutato.. La semina dell'Aglianico avviene generalmente tra marzo e aprile, in modo da permettere alle piante di svilupparsi durante i mesi estivi e di maturare durante l'autunno. Molto importante è il fattore distanza: questa dev’essere di circa 2-3 metri, a seconda del tipo di terreno.

Tutti i dettagli della coltivazione di uva Aglianico

La raccolta dell'Aglianico avviene solitamente a fine settembre o inizio ottobre. In questo periodo l’uva è matura e presenta una concentrazione di zuccheri molto alta. L’uva viene raccolta a mano o con l'aiuto di macchine apposite, a seconda delle dimensioni del vigneto. Dopo la raccolta, avviene il trasporto a dove comincerà il processo di lavorazione e vinificazione.

La maturazione dell'Aglianico avviene principalmente in botti di rovere. Il rovere è scelto specificatamente per permettere alla pianta di sviluppare le sue caratteristiche organolettiche, come il profumo e il sapore, che la rendono unica. La maturazione può durare diversi mesi, a seconda del tipo di vino che si vuole ottenere. Dopo la maturazione, l'Aglianico viene effettivamente imbottigliato e messo a riposare per un breve periodo, in modo da permettere al vino di acquisire una maggiore armonia.


Come sappiamo, l'Aglianico è un vino estremamente versatile, in grado di accompagnare con una nota unica diversi tipi di cibo. A differenza del Falanghina, l’Aglianico regge bene la combinazione con piatti speziati e dal sapore molto forte. La sua struttura tannica e il suo sapore deciso lo rendono un vino perfetto per queste occasioni, di fatto venendo spesso suggerito per accompagnare piatti robusti e saporiti.

 

L’Aglianico invecchiato migliora?

In aggiunta alle sue caratteristiche principali, c’è da sottolineare come l'Aglianico sia un vino molto longevo, che può essere conservato per diversi anni senza perdere la sua qualità. Ciò lo rende un'ottima scelta per gli appassionati di vino che desiderano creare una collezione personale di bottiglie di pregio.

Anzi, non è raro che le migliori annate di Aglianico siano prodotte con uve che sono state raccolte diversi anni prima. Con il tempo, il vino può sviluppare una maggiore complessità aromatica e un sapore più morbido e armonioso, rendendolo ancora più apprezzato dagli intenditori. Tuttavia, è importante conservare il vino in condizioni ottimali, ad esempio in una cantina a temperatura controllata, per garantirne la conservazione e preservare le sue qualità organolettiche nel tempo.

 

In conclusione, l'Aglianico è una varietà di uva molto importante per la viticoltura italiana. La sua storia risale a secoli fa, quando gli antichi Greci la portarono in Italia meridionale. Oggi, l'Aglianico è ancora coltivata con passione e dedizione da molti viticoltori, che lavorano con cura per ottenere un vino di alta qualità. Grazie alla sua versatilità e alla sua capacità di invecchiare, l'Aglianico rappresenta una scelta eccellente per gli amanti del vino che cercano un prodotto unico e caratteristico. Se sei appassionato di vino o vuoi scoprire nuovi sapori, ti consiglio di provare l'Aglianico e di apprezzare la sua storia e il suo sapore unico.